Questa terza edizione (io avevo già partecipato lo scorso anno come consulente) è stata un successone, tant’è che i biglietti sono stati esauriti in sole due ore! Il Nasjonalt Bæretreff ha riunito infatti moltissimi fans del babywearing, provenienti dalla Norvegia ma anche da altri Paesi europei.
Durante i due giorni il programma ha visto un susseguirsi di workshops, conferenze e corsi di aggiornamento, rivolti sia a genitori sia a consulenti, tenuti da formatrici e professionisti provenienti da tutta Europa.
Sono stati inoltre allestiti: una zona con il “mercato”, piena di fantastici marchi come Didymos, Woven Wings, Levate, Kajsa Wallin Art, Neo-doodle, Bæreglede, Instinktmor e altri ancora, uno spazio per la compravendita di fasce usate HE e anche un tavolo pieno di testers di bellissimi supporti da provare.
Al sabato sera è stata proposta un’uscita di gruppo, per partecipare ad un quiz a tema babywearing in un pub della zona.
Devo dire che è stato organizzato tutto in modo superlativo, segno del grande impegno che hanno messo le persone che hanno lavorato dietro le quinte!
Com’è stato per me
L’esperienza è stata molto positiva, perchè oltre ad aver avuto l’opportunità di lavorare nel convegno, ho partecipato a due formazioni di aggiornamento continuo (cpd), una sul sostegno alle famiglie che hanno vissuto l’esperienza della terapia intensiva neonatale e una sulla depressione e i disturbi post parto.
Io ho poi tenuto due workshops, dove ho trasmesso le legature bwcc e shbc.
Prima di partire mi sentivo al settimo cielo, molto fortunata per aver avuto questa opportunità e anche orgogliosa di me stessa per essermi finalmente lanciata!
Quante volte il pensiero del “sarò capace” o l’attesa del “momento perfetto” mi ha bloccata nell’agire?!
Tante! Questa volta però è stato diverso (forse il lavoro fatto negli ultimi anni su me stessa sta portando i suoi frutti).
Quando mi hanno proposto di lavorare all’interno di questo convegno, ho subito accettato. Senza pensarci. Qualcosa è scattato in me. Basta scuse. Al diavolo la perfezione, ciò che importa è provarci, no?! E se poi mi hanno chiamata qualcosa dovrò valere?!
Certo, man mano che la data si avvicinava, ho realizzato che tutto ciò si stava realmente concretizzando e un brivido di paura mi ha fatto pensare di essermi messa in una cosa più grande di me.
Ma insomma, basta pensieri! Ormai non potevo più tornare indietro (ma poi, non scherziamo! Tornare indietro e rinunciare ad un’occasione come questa?!).
L’unico modo per progredire è buttarsi. E così mi sono buttata! Ed è andata alla grande!
Non importa se non sono stata perfetta, se il mio inglese a volte ha tentennato o se il tempo è stato troppo tirato. Io mi sono impegnata al meglio e le ragazze che hanno partecipato sono state tutte molto soddisfatte!
Tanta gratitudine verso chi mi ha coinvolta e voluta in questo convegno e verso chi si è fidato di me ed è venuto ai miei workshops.
Ringrazio chi mi ha supportato da casa, la mia amica e compagna Kadri che è spesso con me in questi viaggi e tutti coloro che mi hanno mandato dei bellissimi messaggi.
Ho sentito tanta stima, affetto e una bella energia!
…e ora non mi resta che sperare di tornare il prossimo anno e nel frattempo lanciarmi in qualche altro progetto 😉
- Io con Franziska Federle, Emi Eiterå-Tardy e Kadri Viirand
- Io con Kadri Viirand e Tina Hoffmann
- Io con Kadri Viirand e Marte Bergseng
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