Sabato scorso ho avuto un piccolo incidente domestico. In pratica mi sono tagliata due dita con una latta di fagioli mentre stavo lavando i piatti (essere muti tasking non è sempre un vantaggio!).
Io sono una che non si impressiona facilmente e resta molto lucida nelle situazioni di emergenza. Quindi senza andare nel panico, ho disinfettato e tamponato, ma una delle due dita ferite, dopo più di un’ora, non smetteva di sanguinare. Allora ho deciso di recarmi prima in farmacia e poi in un centro SOS locale nella speranza di potermela cavare con i finti punti esterni, ma entrambi i posti mi hanno indirizzata di corsa in ospedale. Così, alla fine, (un po’ sbuffando) mi sono fatta accompagnare al pronto soccorso!
In realtà la faccenda era più seria del previsto: ho reciso dei tendini e sono finita in sala operatoria!
La situazione era abbastanza surreale: da che non volevo nemmeno andare in ospedale, mi sono ritrovata a subire un’operazione vera e propria (con tanto di flebo, elettrocardiogramma, saturimetro etc)!
Le dita ora stanno abbastanza bene: sono fasciate e steccate, ma questo mi sta costringendo ad un riposo forzato per prendermi cura di loro.
Mi spiace tanto per il disagio, ma non posso fare altro che fermarmi!
È importante che guariscano bene per poter tornare a farle lavorare come sanno fare!
Ho disdetto o rimandato tutti i corsi in programma, contattando le persone iscritte e cercando di trovare insieme una soluzione…e ora aspetto di sapere come andrà a finire, tra una medicazione e l’altra e la fisioterapia.
Il mio umore è un po’ altalenante.
Da una parte so che presto tornerò a stare bene, dall’altra ci vorrà circa un mese prima di poter valutare quando ricominciare. Sembrerà stupido, ma questo pensiero mi manda spesso davvero in ansia.
Ansia per i soldi. Ansia dell’ignoto.
La faccio troppo seria?! Può essere, anzi, sicuramente è così! Ma quando ti sale la paranoia e la mente inizia a vagare, puoi far poco.
Cerco di ripetermi:
“Virna, piantala.
Non puoi farci niente!
Andrà bene.
È solo una piccola pausa!
Disconnetersi per riconnettesi.
Guardala da un’altra prospettiva!”
Anche questa volta, come in altre occasioni, mi è arrivata (e mi sta arrivando ogni giorno) una valanga di affetto, solidarietà e sostegno da parte di amici, colleghi e genitori che ho seguito negli anni.
Gli auguri di incoraggiamento e la disponibilità di chi ti vuol dare una mano, fanno bene al cuore!
Così sto cercando di pensare a questa disavventura come ad una possibilità.
Le dita sono ancora attaccate e questo è ciò che conta. Se non dovessero riprendersi come prima, ci penseremo dopo.
Certo durante questo stop forzato sto perdendo e perderò dei soldi e delle persone, certo non posso sapere come sarà il decorso post operatorio, ma nel frattempo posso dedicarmi a quegli aspetti che durante l’anno trascuro o curo di fretta (la casa, gli articoli, la pianificazione…quel sano cazzeggio che praticamente normalmente non esiste!).
Ho iniziato a guardare a quanti mi hanno cercata per avere informazioni sul mio stato di salute, a quante persone mi vogliono bene. Ho iniziato a guardare alle cose che posso fare da casa.
Mi sono imposta di spegnere il cervello, respirare e aprimi verso nuove possibilità! Posso approfittarne anche per riposare un po’ e farmi coccolare.
Mi sono detta:
“Basta paranoie.
Lasciale andare.
Lascia che arrivi qualcosa di bello anche da qui.
Con le mani aperte per accogliere.
Anche se qualche dito è dolente.
Passerà”.
Quindi direi che ci rivediamo presto 😉 !!!

Foto: https://www.fotografocomo.com/
“Il miglior modo di predire il futuro è crearlo” (A. Lincoln)
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